Ci sono tre forme di Article Processing Charges, che hanno un impatto assai diverso dal punto di vista finanziario:

  • APC per editori nativamente Open Access (es. PLoS, BioMedCentral…) che non hanno altra fonte di introiti. Il 23% delle riviste Open Access lo richiede (Shieber 2009); la grande maggioranza quindi è a costo zero;
  • APC per editori tradizionali che offrano “Open Choice” o simile. In questo caso, la rivista resta in abbonamento, ma il singolo articolo diviene Open Access dietro pagamento. Questo genera il fenomeno del “double dipping”, di fatto duplicando i costi (Prosser 2015);
  • APC per riviste totalmente Open Access di editori commerciali.

Per saperne di più:

  • uno studio britanico ha cercato di “aprire” le scatole nere delle spese per abbonamenti e APC, ma non è facile a causa dei vincoli di segretezza imposti dagli editori sui contratti. Il fatto di non sapere quanto si spende in realtà, però, condiziona anche eventuali scelte alternative, perché non si sa quanto si potrebbe allocare diversamente (Lawson 2015)
  • nel dicembre 2015 è stato presentatoa al convegno Berlin11 la proposta di una conversione dell’intero sistema dagli abbonamenti alle APC. In Europa, si risparmierebbero circa tre miliardi di euro all’anno. La proposta, ben documentata e motivata sulla base di uno studio tedesco, ha riscosso successo ma anche perplessità (Schimmer 2015)