La ricerca è fondamentale per il progresso dell’intera società: pensiamo ai nuovi farmaci, alle sfide globali come il cambiamento climatico, a prodotti nati dalla ricerca di base. Ma ogni idea innovativa è utile solo nel momento in cui viene condivisa.
Il sistema della comunicazione scientifica, però, non è del tutto funzionale alla circolazione della conoscenza, ed è legato a vecchi meccanismi nati nel mondo della pubblicazione cartacea che non sfruttano le possibilità offerte dalla rete.
Oggi funziona così:

  • La ricerca è finanziata con fondi pubblici, sia sotto forma di finanziamenti diretti sia indiretti (stipendio ai docenti universitari, per esempio)
  • I ricercatori che pubblicano sulle riviste scientifiche NON vengono pagati; il loro ritorno è in termini di prestigio e di riconoscimento di competenze
  • I ricercatori che rivedono e correggono i lavori di altri colleghi (peer review) NON vengono pagati
  • Una volta che il lavoro è pubblicato su una rivista scientifica, l’ente di ricerca deve pagare l’abbonamento per avere accesso ai risultati delle ricerche (che ha già finanziato)
  • Il prezzo delle riviste scientifiche è cresciuto del 402% dal 1986 al 2011 (dati ARL)
  • Gli enti di ricerca fanno sempre più fatica a sostenere i costi degli abbonamenti (anche Harvard ha tagliato alcune riviste), con il risultato che i vostri lavori circolano meno…
  • Infine, poiché vige la prassi di cedere tutti i diritti agli editori – ma gli autori dovrebbero iniziare ad avere maggiore consapevolezza – gli autori non sono più liberi nemmeno di riusare i loro lavori per altri scopi (anche didattici)

La conoscenza resta quindi inaccessibile, chiusa dietro barriere tecniche, legali e finanziarie, garantendo nel contempo ai grandi editori commerciali margini di profitto del 38%.
L’Open Access è nato dai ricercatori per cercare di dare risposta a questi paradossi. Ecco cosa ne pensano in Europa, dalla voce diretta di ricercatori “open”.
Oggi la rete rende possibile la condivisione immediata del sapere, in molti modi e canali diversi, permettendo a ciascuno di accedere e di contribuire alla creazione di nuova conoscenza.

L’Open Access fa leva su questa potenzialità, coniugandola con una corretta gestione dei diritti (le licenze Creative Commons, per esempio).
I vantaggi sono notevoli per tutti:

  • Per gli autori, accesso aperto significa più lettori, più potenziali collaboratori, più citazioni, più prestigio
  • Per le istituzioni, accesso aperto significa maggiore riconoscimento delle competenze e maggiore apertura al territorio, quindi potenzialmente maggiori collaborazioni
  • Per i finanziatori, accesso aperto significa trasparenza assoluta, mentre la maggiore circolazione significa un maggior ritorno sugli investimenti
  • Per la ricerca stessa, accesso aperto significa maggiore trasparenza e quindi solidità e riproducibilità
  • Per la società, poiché accesso aperto si traduce in un’accelerazione del processo di creazione di conoscenza con benefici per tutti noi.