Per i ricercatori:

  • maggiore visibilità che si traduce in maggiori citazioni (fino al 600% a seconda della disciplina).
    A.Swan, (2010) The Open Access citation advantage: studies and results to date.
  • diffusione immediata dei risultati delle ricerche, accelerazione nel processo di creazione della conoscenza
  • maggiore disseminazione del proprio lavoro
  • maggiore riconoscimento delle competenze
  • possibilità di nuove misure di valutazione dell’impatto del singolo articolo (downloads, uso negli academic social networks…).
    PLoS Article Level Metrics
  • possibilità di nuove forme innovative di peer review aperta nelle riviste, ad es. public peer review
  • possibilità di nuove tecniche quali il data-mining e il text-mining, che offrono servizi a valore aggiunto sui testi
  • possibilità di associare i dati grezzi che sostengono il lavoro di ricerca, per assicurare trasparenza e riproducibilità. Evita forme di condotta scorretta e successive ritrattazioni (Retraction Watch)

Per le istituzioni:

  • l’archivio istituzionale Open Access risponde ai criteri di trasparenza previsti dalla legge e rende disponibili i dati in formato aperto
  • l’archivio istituzionale Open Access è una vetrina internazionale per la produzione dei propri docenti/ricercatori
  • l’archivio Open Access fornisce un unico punto di accesso all’intera produzione del’Ateneo
  • l’archivio istituzionale Open Access raccoglie e conserva l’intera produzione scientifica dei propri docenti/ricercatori
  • possibili economie di scala in futuro, in relazione ai contratti sottoscritti con gli editori (attualmente circa 2.000.000 Euro/anno, non più sostenibili dati i tagli in corso)

Per gli editori:

  • maggiore impatto, visibilità, usabilità, e di conseguenza maggiori indici di citazione
  • nuovi modelli di business: Open Edition e il suo programma Freemium ne è un esempio

Per gli enti di finanziamento:

  • maggiore ritorno sugli investimenti garantiti dalla massima disseminazione dei risultati della ricerca (cfr. la Raccomandazione 2006 dell’OECD, Organization for Economic Cooperation and Development)
  • maggiore trasparenza sull’utilizzo dei fondi